Parco Nazionale del Cilento

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Parco Nazionale del  Cilento, Vallo di Diano e Alburni

Il parco Nazionale del Cilento è stato istituito nel 1981 inglobando le aree naturali degli Alburni, Gelbison, Cervati, Paestum e Pertosa, precedentemente inserite in un disegno di legge per l’istituzione di parchi regionali.

Dal 2010 ha ottenuto il riconoscimento di “Geoparco“ ed è stato incluso nell’European and Global Geopark Network sotto l’egida UNESCO. Il parco ha una superficie complessiva di 178.172 ettari. Il Cilento occupa la porzione meridionale della Campania. È prevalentemente montuoso ed è delimitato a nord dalla piana del fiume Sele, ad est dal Vallo di Diano e a sud e ovest dal mare Tirreno. Dal punto di vista morfologico è costituito da basse colline e da monti che raggiungono anche notevoli altezze. Particolarmente suggestiva è la costa in parte frastagliata, con baie, insenature e spiagge sabbiose.

La cima più alta è il Monte Cervati (m 1.898). Notevole è la ricchezza del paesaggio vegetale definito dalla diversità degli ambienti e dai vari tipi di vegetazione. Il paesaggio comprende i settori costiero, submontano, mediterraneo montano, montano e alto montano. In particolare il settore costiero, ricco di rupi e falesie, accoglie molte specie endemiche ad areale circoscritto e relitti della flora terziaria, tra cui spicca la Primula di Palinuro, simbolo stesso del parco. Dalla fitta stratificazione delle rocce lungo il tratto costiero, caratterizzato dal Flysch di forme e colori particolari come a Ripe rosse o nel terrazzo marino di Punta Licosa, si passa verso l’interno dove dominano i massicci carbonatici degli Alburni e del Cervati. Le rocce calcaree erose dalle acque e dagli agenti atmosferici hanno creato dei paesaggi suggestivi caratterizzati anche dalla numerosa presenza di spettacolari cavità sotterranee come le grotte di Castelcivita lunghe quasi 5 km; la grotta di Pertosa accessibile per un tratto con zatteroni; e la grotta dell’Auso presso S. Angelo a Fasanella. Suggestive sono le forme carsiche create dalla lenta erosione delle acque sotterranee, come ad esempio la Grotta di Morigerati sul Fiume Bussento e le gole del monte Bulgheria sul fiume Mingardo.Più di 1800 specie costituiscono il patrimonio floristico del parco: oltre la già citata Primula di Palinuro sono presenti sul tratto costiero il Giglio marino, la Statice salernitana, il Garofano delle rupi, la Centaurea, l’Iberide florida, la Campanula napoletana, la Ginestra del Cilento, il Carrubo, il Ginepro rosso o fenicio, il Pino d’Aleppo. Sui tratti collinari distese di olivi si accompagnano alle quote più alte a aestose Querce insieme ad Aceri, Tigli, Olmi, Frassini e Castagni. Sulle vette silenziose dei Monti Alburni, del Cervati, del Motola, del Bulgheria sono presenti il rarissimo Crespino dell’Etna insieme a sassifraghe endemiche, le Centauree di montagna ed altre rare specie.

La fauna è presente con le specie tipiche dell’Appennino meridionale tra le quali l’Aquila Reale, la Coturnice, la Lepre appenninica, il Falco pellegrino, il Lanario, il Corvo imperiale ed il Gracchio corallino. Nei boschi si osservano la Volpe, la Martora ed il Lupo.Nei corsi d’acqua domina la popolazione di lontre, tra le più ricche d’Italia. Vicino alle sorgenti, dove l’acqua è più fredda, immerse nell’ombra, vive la rara Salamandra dagli occhiali; nei numerosi corsi d’acqua sono presenti la Trota ed il Merlo acquaiolo; lungo le sponde sono frequenti piccoli trampolieri limicoli come il Corriere piccolo, e, nelle piccole pozze, la Rana italica, la Rana dalmatina, l’Ululone dal ventre giallo e il Rospo; tra le gole rocciose vola il raro Biancone, rapace di grandi dimensioni. Notevoli sono le testimonianze archeologiche: la preistoria delle grotte costiere di Camerota, di Scario, di Palinuro; i resti della splendida città di Elea, patria del filosofo Parmenide e della sua Scuola Filosofica Eleatica; le vestigia del monachesimo eremitico dei monaci basiliani.

Bellissimi e suggestivi sono infine i tantissimi centri storici, carichi di arte, di patrimoni folkloristici e di tradizioni gastronomiche.

Sede: Via Montesani — 84078 Vallo della Lucania (SA)

Info: www.cilentoediano.it Tel: +39 0974 71991

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